Il
grande prestigio della tradizione culinaria italiana è senza dubbio dovuto alla inconfondibile bontà dei suoi prodotti gastronomici più tipici ma
il contributo degli chef
è non
meno importante, vista la
proverbiale creatività dei cuochi italiani che è pari solo
alla loro capacità di salvaguardare l’autenticità della materia prima.
Riconosciuto da tutti come
il padre
fondatore della cosiddetta “nuova cucina italiana”,
Gualtiero Marchesi è il più noto tra gli chef
italiani. Ha
prestato di recente la
sua firma ad un
bis di “sandwich
d’autore” marchiati McDonald.
Suo,
nel 1986,
il primo ristorante in Italia ad
ottenere il prestigioso riconoscimento delle 3
stelle assegnate dalla guida francese Michelin (
della quale però contesterà ufficialmente,
nel 2008,
il metodo di valutazione).
Tra i
tanti allievi illustri di Marchesi ricordiamo Carlo
Cracco che,
dopo avere fatto esperienza in
Francia ed in giro per
l’Italia,
approda a Milano dove,
accettando l’invito della famiglia Stoppani,
proprietaria della “boutique”
gastronomica più in
voga della città,
aprirà il ristorante Cracco Peck (
di cui è tuttora lo Chef Executive).
Il vero fuoriclasse
tra i
cuochi italiani è Massimo Bottura, modenese
meno che cinquantenne, attualmente considerato all’unanimità
il migliore in Italia. Il suo
ristorante, l’Osteria Francescana, si
è piazzato,
nel 2011, al 4° posto nella classifica
dei 50 migliori ristoranti al mondo. Allievo dello chef
francese Alain Ducasse, amico del catalano Ferran Adrià,
è uno sperimentatore
che sa mirabilmente riproporre i grandi piatti
della cucina tradizionale
italiana sotto forme, colori e consistenze totalmente innovative e sorprendenti.